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06 aprile, 2010

Giardini: I capricci della memoria





A Lyegrove, in Inghilterra, fiori e cespugli recuperano, in un suggestivo disordine, lo spirito del parco.

 I GIARDINI di Lyegrove, nella contea inglese del Gloucestershire, nacquero circa settant'anni fa, quando il conte di Westmoreland acquistò il complesso secentesco del duca di Beaufort e sua moglie diede avvio ai primi lavori di sistemazione del terreno che circondava la proprietà. In precedenza non esisteva un vero e proprio giardino formale ,anche se sul vecchio orto cintato che un tempo provvedeva al fabisogno domestico
, l'architetto G.H. Kitchin aveva creato, nei primi anni del Novecento, una struttura di base, disegnando là dove fino ad allora erano cresciuti cavoli e verze un suggestivo laghetto pieno di ninfee. Intorno al 1930 la contessa di Westmoreland destinò alle piante da fiore un vasto spazio della proprietà, e utilizzando diverse siepi di bosso suddivise il resto del giardino in quattro "stanze".Quando, nel 1993, Simon Shires, architetto paesaggista, ebbe dai nuovi proprietari di Lyegrove l'incarico di sistemare il giardino, si prefisse l'ambizioso obiettivo di recuperare l'antico impianto del parco, nascosto da decenni di abbandono e da sambuchi e convolvoli dilagati ovunque.I muri di cinta erano ormai crollati,statue e decori erano quasi tutti spariti,le piante
invecchiando si erano fatte legnose ed erano cresciute in modo selvaggio e disordinato. Con la paziente collaborazione del capogiardiniere Barry Holman e dei suoi validi aiutanti, Simon Shires ricostruì le varie opere in muratura  in particolare i muretti a secco, eliminò le piante vecchie e malate e ripulì dalle infestanti l'intero giardino. Progettò inoltre un vasto e complesso sistema di irrigazione, posando condutture sotterranee lungo i diversi sentieri, e anche un impianto di illuminazione, capace di sottolineare l'armonico disegno del giardino. Le vecchie aiuole furono mantenute, ma rivoltate in profondità per essere arricchite di nuovo terriccio,e le siepi di bosso piantate dalla contessa di Westmoreland vennero tagliate alla radice,affinché i nuovi virgulti potessero germogliare copiosi. Un vecchio capanno abbandonato venne ricostruito in pietra locale e gli antichi decori, le statue e le panche tornarono al loro posto, proprio dove erano una volta.
Il giardino delle rose, completamente rifatto, oggi risplende del giallo della "Lord Mountbatten"

e dei colori della "Six Hills Giant", che traboccano oltre le staccionate invadendo cespugli e sentieri e creando un suggestivo contrasto cromatico con l'argenteo Pyrus salicifolia pendula. Tra una pietra e l'altra crescono poi l'Alchemilla mollis, l'erba gatta, la genziana, mentre in un altro angolo del giardino il rosso-bruno dell'Heuchera, una sassifraga, spicca contro il verde della sovrastante euforbia. Lungo una delle numerose bordure, Simon Shires ha ricollocato le piante originarie e ha aggiunto alcune specie nuove come il Penstemon, originario dell'America del Nord, appartenente alla famiglia delle scrofulariacee.
Pur dando a Simon Shires la massima fiducia, i proprietari hanno però seguito con attenzione la realizzazione del giardino, intervenendo con pareri e scelte personali. A loro va il merito di alcune decisioni di fondo, quali la sobrietà dello stile, l'assenza di colori dal forte impatto, come il rosso intenso e il rosa pallido, gli accostamenti cromatici, dal giallo e bianco dei tulipani in primavera al viola dell'aglio e dell'Aubrietia che accompagnano con la loro esuberanza il calore dell'estate.Nel rispetto della memoria, Simon Shires non ha però sacrificato al nuovo disegno la personalità e la struttura del vecchio parco. Così, Lyegrove ha riacquistato lo splendore di un tempo, con quei cespugli sempreverdi e quei fiori che ancora si intrecciano copiosi in un eterno rincorrersi.

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