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14 aprile, 2010

Al roseto di Berty

Al roseto di Berty ci si arriva risalendo la valle del Rodano e inoltrandosi in una valle secondaria dove tutto sembra essersi fermato secoli fa. Tra le rocce brune crescono selvaggi i cisti e i corbezzoli, i pini, le querce e le eriche. Un piccolo torrente limpido attraversa i prati e canta nel silenzio: si direbbe per intrattenere le migliaia di rose, i fiori e quell'unico albero, un cipresso, che costituisce la dimensione verticale del giardino a tema chiuso tra i due versanti della valle boscosa. In questo angolo di Francia, nel Sud dell'Ardèche, il microclima è eccezionalmente favorevole alla vita delle rose; per questo Eleonore Cruse ha creato qui il suo regno di colori e di profumi, terrazzando il terreno in pendenza che circonda una casa austera dai muri di pietra.C'è una distanza infinita tra la macchia della vegetazione naturale, scompigliata e lasciata a se stessa, e le sue piante governate ad arte perché in maggio-giugno possano grondare rose dai pergolati, dai muretti a secco, lungo i sentieri. C'è un contrasto sconvolgente trai prati da sfalcio alle porte del giardino e il tappeto erboso compatto per dare risalto all'allestimento; tra i verdi intensi, uniformi, solo occasionalmente pennellati di colore, della natura circostante e la tavolozza di tonalità cromatiche di questo luogo d'incanto. Eleonore coltiva rose per sé e per gli altri privilegiando i toni delicati ma esprime la propria personalità, orientata verso i contrasti,con improvvise associazioni "forti"in cui le rose dai colori accesisi sposano con le campanule,le enotere,le savie,gli astri e le mille altre erbacee perenni coltivate per accompagnare il tema principale.
Nella stagione di passaggio tra la primavera e l'estate i profumi evocano altre piante, rimandano ad altre situazioni: le rose Bourbon sanno di limone, R. wichuraiana e "Francois Juranville" ricordano le mele verdi, "Primula" odora come i bouquet che ornano gli altari nei giorni di festa... Nell'aria delle giornate del trionfo, l'aroma di pesche mature si mescola con quello dei mughetti e dei garofanini, delle spezie e del muschio in una combinazione che sembra creata dal più raffinato dei maestri profumieri francesi. Anche per il senso dell'olfatto la proprietaria ha giocato sul contrasto con il mondo "fuori" da quest'isola di armonia: oltre la quinta di rose sarmentose che si arrampicano selvagge sugli alberi del bosco che fanno da confine, gli aromi sono quelli aspri della terra e della macchia mediterranea.Per conservare il vigore e la salute delle sue rose, la proprietaria ha scelto le tecniche di coltivazione biologica e ha deciso di intervenire con le potature solo lo stretto indispensabile.

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